venerdì 19 ottobre 2007

Ma siamo una discarica?

Riporto dal giornale di oggi


Tir di scorie radioattive diretto in Sardegna

Un camionista sardo aveva prelevato il carico a Brescia. Indagine del Noe
GENOVA. Due carichi di polveri contenenti isotopi radioattivi di Cesio 137 stavano per arrivare in Sardegna. Ma la paura di un camionista, che ha temuto di essere rimasto contaminato, ha fatto scattare l'allarme. Alessandro Frau, 41 anni, sardo di origine ma residente a Oregina, era alla guida di uno dei due mezzi che si sarebbero dovuti imbarcare da Genova per Porto Torres. Il carico era partito da una acciaieria di Brescia e ancora non è certa la sua destinazione, ma molto probabilmente le polveri erano destinate agli stabilimenti di Portovesme.
E' stata la stessa azienda bresciana a chiamare Frau per effettuare un controllo sul carico. Il camionista, impaurito, ha però deciso di presentarsi al pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova. I controlli hanno accertato che non c'era contaminazione e in serata l'autista è stato dimesso. Dopo la segnalazione dell'ospedale, i vigili del fuoco hanno attivato la squadra del nucleo NBCR (nucleare, batteriologico, chimico, radioattivo) e messo in atto le procedure d'emergenza mentre i carabinieri del Noe di Genova e di Brescia hanno avviato le indagini. L'allarme sembra sia rientrato al termine degli accertamenti e ora si cerca di capire come sia stato possibile che le scorie radioattive siano fuoriuscite da uno dei container provenienti dallo stabilimento bresciano. «Non ero sicuro che i controlli sommari fatti in Lombardia - ha detto Frau ai medici del Galliera - fossero sufficienti e quindi, per precauzione, ho deciso di sottopormi a degli accertamenti per verificare se ero rimasto contaminato dagli isotopi radiottivi del Cesio».
Gli interrogativi sono ora: dove era diretto il carico radioattivo e perché non sono state attivate le procedure di sicurezza per il trasporto del carico pericoloso? E' molto probabile che i due Tir fossero diretti verso le fabbriche sulcitane della Portovesme srl, dove vengono trattati i rifiuti ferrosi. «In Sardegna - ha detto Vincenzo Migaleddu, medico dell'Isde e consulente del Comitato per il referendum antiscorie - non esistono strutture per smaltire rifiuti radioattivi. Penso perciò che il carico bloccato a Genova fosse destinato a Portovesme. Si ripropone il vecchio problema che si è cercato di rimuovere opponendosi al referendum antiscorie di due anni fa».

Ora il problema e sempre il solito ma sto caz.. di scorie proprio da noi che viviamo principalmente di turismo, che siamo la perla del mediterraneo e bla bla bla.
Ora le cose sono due o ci prendono per il culo e le scorie le portano lo stesso da noi, oppure questo è un caso e speriamo che non si ripeta più?
Sè, magari. Da quanto si puo leggere nei giornali vengo a sapere che oltre a questo TIR molti materiali ferrosi vengono portati per essere inceneriti a Portovesme alcuni di indubbia provenienza.
Ora mi viene anche un dubbio ma con tutti questi casi di leucemia e di tumori in Sardegna non è che percaso c'è qualche collegamento? Non vorrei che sucedesse come nel bresciano dove una nube di quelle simpatiche e velenose ha intossicato un bel po di gente, scoprendo poi che era per causa di alcuni metalli contaminati con vernici al piombo e varie contaminazioni portati dall'est europa per essere smaltiti in quell'inceneritore .
Spero che le cose migliorino e che questo sia solo un caso, anche se ho i miei dubbi. Qui chiudo con una storica frase che purtroppo mi sa di realtà.
Ai posteri l'ardua sentenza (ovvero quanti ne devono morire ancora?).

I commenti sono sempre graditi.

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